Il premio è stato ideato da Rossana Danile per il Marzamemi CineFest ed è stato riconosciuto e apprezzato da Antonia Brancati, figlia di Vitaliano. Il premio alla sceneggiatura “Vitaliano Brancati”, nel panorama dei premi cinematografici nazionali, si distingue per il suo impegno nel voler creare il giusto riconoscimento di valore alle sceneggiature originali dalle quali deriva tutto il processo creativo e produttivo della filiera del cinema. Il premio accoglie e incoraggia sceneggiature di autrici e autori italiani che offrano una visione innovativa dei temi trattati attraverso le loro opere, superando gli stereotipi e sollecitando una riflessione sulla contemporaneità e l’immaginario che incuba le radici del futuro.
Il premio si suddivide in due categorie:
Giuria di valutazione
Nella valutazione delle sceneggiature, la giuria presieduta da Antonia Brancati, terrà in considerazione la coerenza narrativa, l’originalità dei temi trattati, la profondità dei personaggi e l’innovazione stilistica. Sarà fondamentale che le sceneggiature selezionate dimostrino una forte capacità di sviluppare storie uniche e potenti, ideate specificamente per il medium cinematografico.
Presidente di giuria
figlia d’arte dall’ottimo pedigree: la madre è Anna Proclemer, e il padre Vitaliano Brancati. Ha lavorato per anni in teatro, sul palcoscenico, dietro le scene, nel campo della produzione e finalmente come Concessionaria teatrale. Nel 1993 ha scritto la sua prima commedia e da allora non ha più smesso di scrivere per il teatro, pur continuando il suo lavoro di Concessionaria e traduttrice. E’ del 1995 la commedia Preferirei di No, che viene rappresentata in Italia da Anna Proclemer e Fiorenza Marcheggiani per la regia di Piero Maccarinelli. Questo testo è stato anche rappresentato con grande successo in Spagna, Germania, Messico, Ungheria, e ripreso recentemente in Italia da Ivana Monti e Maria Cristina Gionta.
Appassionata di cinema da sempre, seguiva il padre, Corrado, critico cinematografico del quotidiano catanese La Sicilia per 40 anni, in tutti i festival, soprattutto quello di Taormina. Durante gli anni dell’università era fra le organizzatrici del cineforum del CUC, Centro Universitario Cinematografico. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sperimentale su “Robert Altman e il Rinascimento hollywoodiano”, è stata critica cinematografica per il quotidiano “Il Giornale del Sud” diretto da Giuseppe Fava e responsabile delle pagine spettacolo e cultura per il mensile I Siciliani diretto dallo stesso giornalista ucciso dalla mafia. Tra le pubblicazioni quella insieme alla fotoreporter Simona Calì Cocuzza, “Sicilia, guida ai luoghi del cinema”, edito da Giunti, Premio internazionale Cinema e narrativa Efebo d’oro 2010 ad Agrigento. E’ presidente della giuria del festival internazionale “Cibocorto” che si tiene a Portopalo di Capo Passero nel mese di luglio.
Solveig Cogliani, nata a Roma nel 1967 da genitori siciliani, è un’artista e autrice il cui lavoro integra etica, estetica, arte e diritto. Ha vinto un premio per “La vera storia del venditore di cravatte verde pallido” e ha scritto la favola illustrata “Delfina”, curandone anche la sceneggiatura per una rappresentazione a Himera. Coautrice del libro “Il tradimento è un’opportunità”, parte della trilogia “Lola 123”, ha contribuito a trasformarlo in una skill innovativa per Alexa, mostrando la sua capacità di fondere narrativa e tecnologia.
Ideatrice del Premio alla sceneggiatura “Vitaliano Brancati”, ha esperienza nel campo del cinema e della narrativa audiovisiva. Ha collaborato alla scrittura di sceneggiature di lungometraggi, ideato soggetti di cortometraggi destinati alle scuole tra cui il mediometraggio “Aadil,” premiato da AIF (Associazione Italiana Formatori) al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, film che ha prodotto e distribuito nelle scuole. Tra i suoi progetti di scrittura in fase di sviluppo “La perdonanza,” trasposizione dell’omonimo romanzo di Daniela Gambino. Nel corso degli anni dedicati alla produzione cinematografica ha ricevuto e valutato numerose sceneggiature, affinando la capacità di lettrice attenta e sensibile.
Fin da giovanissimo ha dedicato tempo alla letteratura ed alla scrittura e preso il diploma di giornalista dopo gli studi universitari in giurisprudenza viene premiato per un libro di poesie edito solo dopo quattro anni dalla sua stesura. Ad oggi ha pubblicato diversi libri con Franco Angeli sia di tecnica formativa e con vari editori diversi romanzi. Ha dedicato altro tempo a coniugare formazione e arte lavorando con il cinema il teatro la musica e lo studio della metafora. Con l’associazione Italiana Formatori (AIF) al FormFilmFest di Bologna, al festival di Venezia e Marzamemi.
Professore di Patologia e Biologia Cellulare, Istituto per la Ricerca sul Morbo di Alzheimer e l’Invecchiamento Cerebrale e Dipartimento di Medicina della Columbia University di New York. Attualmente dirige un laboratorio di ricerca sul morbo di Alzheimer e lesioni cerebrali traumatiche. In qualità di neurobiologo cellulare, il prof. Arancio ha contribuito alla caratterizzazione dei meccanismi di apprendimento e alla loro disregolazione nelle malattie neurodegenerative. Durante gli ultimi 25 anni è stato un pioniere negli studi sull’alterazione dei meccanismi che regolano la comunicazione cellulare nel morbo di Alzheimer e nelle lesioni cerebrali traumatiche. I risultati dei Suoi studi hanno suggerito nuovi importanti collegamenti tra l’alterazione della comunicazione cellulare e la demenza. Tutto ciò ha contribuito alla delucidazione dell’eziopatogenesi del morbo di Alzheimer e delle lesioni cerebrali traumatiche, e allo sviluppo di specifiche terapie dei disturbi cognitivi che caratterizzano queste patologie. Il professor Arancio ha ottenuto numerosi e prestigiosi premi internazionali.